Giornata memoria vittime della mafia

Pubblicato il 20 marzo 2021 • Storia

Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie

 

Celebrare il 21 marzo significa celebrare la memoria e l'impegno a non dimenticare i nomi di coloro che sono stati uccisi dalla mafia.

 

A dare impulso a questa iniziativa hanno contribuito attivamente due donne: Saveria Antiochia madre di Roberto Antiochia, giovane poliziotto ucciso dalla mafia il 6 agosto del 1985, e Carmela Montinari, madre di Antonio Montinaro, il capo scorta di Giovanni Falcone.

 

I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono le icone italiane della lotta alla mafia, ma lungo è l'elenco di coloro che hanno pagato con la vita l'essersi opposti alle mafie, l'aver creduto nei valori della legalità, della giustizia e della libertà.

 

Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera ha raccolto il dolore di Carmela Montinari e la sua preoccupazione perché il nome di suo figlio e di coloro che venivano genericamente apostrofati i “ragazzi della scorta” non veniva mai menzionato e, su suggerimento di Saveria Antiochia, ha iniziato a raccogliere tutti i nomi delle vittime di mafia, anche le più sconosciute, creando un vero e proprio archivio dei Nomi da non dimenticare:

https://vivi.libera.it/it-ricerca_nomi

 

A queste donne e uomini va il nostro ricordo e l'impegno a preservarne la memoria per le future generazioni, perché, come disse Giovanni Falcone, “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”.

 

Proponiamo qui di seguito alcuni passaggi particolarmente significativi, tratti dal discorso pronunciato dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della commemorazione del 21 marzo 2020:

Le mafie cambiano le forme, i campi di azione, le strategie criminali. Si insinuano nelle attività economiche e creano nuove zone grigie di corruzione e complicità. Sono un cancro per la società e un grave impedimento allo sviluppo”.

...“Occorre vigilanza e la consapevolezza deve farsi cultura. Oggi, 21 marzo, ricordiamo le donne e gli uomini che hanno pagato con la vita l’impegno coerente contro le mafie, la fedeltà alle istituzioni repubblicane, la libertà di sottrarsi al ricatto criminale e al giogo violento della sopraffazione”. …. “questa Giornata della memoria è nata nella società civile, tra i giovani che vogliono costruire il loro futuro nella dignità e nella legalità che, sola, può garantire il rispetto e la parità dei diritti delle persone. Il Parlamento, opportunamente, ha poi deciso di dare a questo giorno la solennità di una ricorrenza civile".
“L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando impone, quest’anno, di rimandare il momento in cui si leggeranno, nelle piazze d’Italia, i nomi delle vittime, dei martiri, dei servitori dello Stato che la disumanità mafiosa ha strappato ai loro cari e a tutta la società. Ma quei nomi, tutti i nomi, sono impressi nella nostra storia e nulla potrà cancellarli
”.