Carnevale 2021

Pubblicato il 5 febbraio 2021 • Manifestazioni

Carnevale 2021
Dal 6 al 7 febbraio e dall'11 al 16 febbraio 2021


Il Carnevale è una festa di tradizione cristiana e viene celebrata, in modo particolare, nei paesi a vocazione cattolica nel periodo di tempo immediatamente precedente alla Quaresima.

I festeggiamenti si svolgono prevalentemente all'aperto, spesso in pubbliche parate  accompagnate da carri allegorici, in un'atmosfera di gioco, fantasia dove prevale la consuetudine del mascheramento.

La tradizione del carnevale risale all’antica Grecia e continua poi con i latini, in particolare a Roma.

È sempre stata una festa prettamente popolare, espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali delle gerarchie, per lasciar posto alla momentanea sovversione dell’ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza.

La parola carnevale deriva dal latino "carmen levare" (eliminare la carne), poiché, anticamente, indicava il banchetto che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

In quanto immediatamente precedente la Quaresima il periodo della celebrazione varia di anno in anno, mentre la durata della festa può variare (a seconda delle usanze) da una settimana a qualche mese.

Il carnevale ha termine il martedì grasso, giorno che precede il mercoledì delle Ceneri, quando ha inizio la Quaresima.

In Italia molteplici sono i festeggiamenti carnevaleschi di lunga storia e grande richiamo, alcuni fra questi sono quelli di Ivrea, Viareggio e Fano.

Ma sicuramente il più conosciuto in tutto il mondo per il fascino e il mistero che continua a possedere anche adesso, che sono trascorsi 900 anni dal primo documento che fa riferimento a questa famosissima festa, è il Carnevale di Venezia.

Venezia, città unica e singolare per molteplici motivi, si contraddistingue anche nell'uso storico del mascheramento e, a tal proposito, vi raccontiamo della Bautta, la regina delle maschere veneziane (indossata dalla figura maschile nella foto di copertina, per l'uso della quale si ringrazia l'autore Paolo Toffoli) figlia di una storia complessa e affascinante:
Fino al 1797, anno della caduta della Repubblica, le maschere si portavano nella vita quotidiana, ben oltre il periodo di carnevale. La legge stabiliva che si poteva andare mascherati in Bautta per circa 6 mesi all’anno.

La ragione di questo uso esteso delle maschere veneziane è molto semplice: mantenere l’anonimato e garantire la libertà personale. Uno stratagemma che rendeva Venezia un luogo davvero unico al mondo, ammantato da un'atmosfera di mistero che si viveva nel quotidiano. Immaginate, ad esempio, crocchi di uomini e donne in Bautta che dialogano amabilmente in Piazza San Marco.

Una coppia mascherata si avvia verso il caffè Florian per una cioccolata... non saprete mai chi sono, non potrete raccontare nessun pettegolezzo! Pensate entrare di notte al famoso “Ridotto”, l’elegante casinò dei secoli passati. Attorno ai tavoli da gioco, illuminati dalla luce delle candele, stanno solo persone in Bautta. Nessuno deve sapere se il rampollo di una nobile famiglia è ormai rovinato o se un mercante ha vinto una fortuna. Nessuno scandalo, nessuna invidia: la pace della Serenissima Repubblica non deve essere turbata!

Anche a Portogruaro il Carnevale è sempre stata una festa molto sentita.

Dalle ricerche storiche di un appassionato cittadino portogruarese, Diego Poffo, risulta che veniva celebrato, assieme ad altri spettacoli pubblici, fin dal '600 nell'attuale Villa Comunale dove, a tal fine, era stato allestito un palcoscenico.

Nel 1759, una lite fra l'allora podestà Antonio Zorzi e il conte Papafava, a quel tempo proprietario della Villa, interruppe la concessione dell'uso del palazzo per questo scopo. Questa revoca andò avanti fino al 1774 quando gli spettacoli ripresero, ma già nel 1787 il permesso fu di nuovo abrogato per un’altra disputa promossa dal podestà Pietro Marco Zorzi.

Dalle richieste della comunità portogruarese, nel centro storico, fu costruito e inaugurato il 2 febbraio 1789, il “Teatro Accademico” , poi denominato “Teatro Sociale”, oggi sede del negozio d’abbigliamento “Tintoretti” .

Quest'anno ricorre l'anniversario dei 1600 anni della fondazione della città di Venezia, alla quale Portogruaro è da sempre legata ed in particolare dal 1420, quando passò sotto il suo dominio,

In attesa che la pandemia cessi e che le nostre vie e piazze si riempiano nuovamente di maschere, coriandoli e stelle filanti, vogliamo omaggiare Venezia e il suo Carnevale.

Avanti dunque, indossiamo tutti virtualmente la Bautta ed entriamo nell'atmosfera del Carnevale con i collegamenti che qui di seguito vi proponiamo:

 

 

  • DOLCI DI CARNEVALE

- FRITOLE VENEZIANE, sono il simbolo gastronomico del Carnevale di Venezia. Considerate come il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, risalgono all’epoca rinascimentale e nel 1700 circa furono elette dolce nazionale dello Stato Veneto.

Di seguito il link con tutte le note storiche e la ricetta:
https://www.veneziaeventi.com/enogastronomia/ricette/storia-e-ricette-delle-frittelle-o-fritole-veneziane/

 

- GALANI o CROSTOLI, secondo gli storici l’origine dei Galani o Crostoli risale all’epoca romana, in quel periodo venivano fatti dei dolcetti a base di uova e farina chiamati “frictilia”, che venivano fritti nel grasso del maiale, e preparati dalle donne romane per festeggiare i Saturnali (festività che corrisponde al nostro Carnevale). Si era soliti farne grosse quantità perché dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima. Questo dolce veniva servito alla folla che si recava in strada per festeggiare il carnevale, e poiché era semplice da preparare se ne potevano fare grande quantità in breve tempo e ad un costo basso.

Di seguito il link con tutte le note storiche e la ricetta:
https://www.veneziaeventi.com/enogastronomia/ricette/storia-e-ricette-dei-galani-o-crostoli/urly.it/3b3jy
 

  • MASCHERE - BOTTEGHE ARTIGIANALI

- MISTERO BUFFO, dove Leonardo Faggian, Maestro mascheraio, lavora la cartapesta secondo le antiche tradizioni dei maestri mascherai del 1300.

Il laboratorio artigianale, propone corsi di produzione e decorazione:
https://misterobuffomask.format.com/


- CA' MACANA, laboratorio artigianale di maschere in cartapesta dal 1986.

Il laboratorio artigianale, propone corsi di produzione e decorazione:
https://www.camacana.com/it/

 

  • COSTUMI

NICOLAO ATELIER, di Stefano Nicolao che dal 1980 produce costumi e abiti storici, con un occhio di riguardo per la storia del costume veneziano. Nei mille metri quadrati di una vecchia fabbrica di lampadari il grande Costumista teatrale e cinematografico, conosciuto in tutto il mondo, raccoglie oltre 15.000 abiti che ripercorrono la moda veneziana dal 1200 ai giorni nostri.

E' lo stilista dell'abito del Volo dell'Angelo
https://www.nicolao.com/

 

L’emozionante volo dell’Angelo del Carnevale 2020:

 

 

 

 


https://www.youtube.com/watch?v=aDRNz4ymDJU


Intervista a Stefano Nicolao: come nasce il costume dell'Angelo
https://www.youtube.com/watch?v=C2X6XwV6bb4&t=29s

 

  • OPERE TEATRALI

Il Campiello
di Carlo Goldoni, cittadino della Repubblica di Venezia, considerato uno dei padri della commedia moderna che deve parte della sua fama, anche alle opere in lingua veneta.

Orsola: Chi songio? una massera?
Gasparina: Pezo. Una frittolera.
Orsola: Vardè! se fazzo frittole? La xè una profession.
Gasparina: Co la ferzora in ztrada zè par bon.
Zorzetto: Via, cavè, destrighève. (ad Orsola)
Orsola: Vu, vu, siora, vardève

Ed è con questo “Vu, vu, siora, Vardeve” che Orsola, fra i personaggi femminili della commedia Il Campiello, scritta da Carlo Goldoni in occasione del Carnevale del 1755, vanta la nobiltà di una professione tutt’altro che disdicevole come avrebbe voluto invece la “siora” Gasparina.
https://www.youtube.com/watch?v=x-5AYJ09dB4