Hanno descritto Portogruaro...
Ultima modifica 13 aprile 2021
Alcuni scrittori famosi in loro racconti o nelle loro poesie, hanno descritto Portogruaro, le sue bellezze, le sue caratteristiche. Fra questi:
- Ippolito Nievo
- Carlo Sgorlon
- Pier Paolo Pasolini
- Girolamo Zambaldi
Portogruaro è stata descritta così da Ippolito. Nievo nelle “Confessioni di un Italiano”:
“Portogruaro non era l’ultima fra quelle piccole città di terraferma, nelle quali il tipo della Serenissima dominante era copiato e ricalcato con ogni possibile fedeltà. Le case grandi, spaziose, col triplice finestrone nel mezzo, s’allineavano ai due lati delle contrade, in maniera che soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia”
…Leoni alati a bizzeffe sopra tutti gli edifici pubblici; donnicciuole e barcaioli in perpetuo cicaleccio per le calli e presso ai fruttivendoli; belle fanciulle al balcone dietro a gabbie di canarini o vasi di garofani e di basilico; su e giù per la podesteria e per la piazza toghe nere d’avvocati, lunghe code di nodali, e riveritissime zimarre di patrizi…
...Nel canale del Lemene puzzo d’acqua salsa, bestemmiar di paroni, e continuo rimescolarsi di burchi, d’ancore e di gomene; scampanio perpetuo delle chiese, e gran pompa di funzioni e di salmodie; madonnine di stucco con fiori festoni e festoncini ad ogni cantone; mamme bigotte inginocchiate col rosario; bionde figliuole occupate cogli amorosi dietro le porte; abati cogli occhi nelle fibbie delle scarpe e il tabarrino raccolto pudicamente sul ventre: nulla nulla insomma mancava a render somigliante al quadro la miniatura….
…Scesimo insieme in giardino e sulla terrazza, dove le belle fronde già ingiallite delle viti ombreggiavano il riposo vespertino della compagnia. Il chiacchierio languiva nella calma solenne del tramonto; le acque del Lemene romoreggiavano al basso, verdastre e vorticose; un suono di campane lontano e melanconico veniva per l’aria come l’ultima parola del giorno morente, e il cielo s’infiamma ad occidente cogli splendidi colori dell’autunno…
…Sullo sterrato dinanzi ai mulini era un continuo avvicendarsi di sacchi, e di figure infarinate. Vi capitavano le comari di molti paesetti delle vicinanze e chiacchieravano colle donne dei mulini mentre si macinava loro il grano. In quel frattempo gli asinelli liberati dalla soma gustavano ghiottamente la semola che loro si imbandisce per regalo nelle gite al mulino; finito che avevano si mettevano a ragghiare d’allegria, distendendo le orecchie e le gambe; il cane del mugnaio abbaiava e correva loro intorno facendo mille finte di assalto e di schermo…
Portogruaro è stata descritta così da Carlo Sgorlon:
“ E oramai siamo giunti a Portogruaro, la regina del Lemene, che le scorre in mezzo, la divide e ne determina il carattere e la struttura. In essa si respira chiaramente un’aria veneta, se non proprio del tutto veneziana.
La città ha un aspetto medievale in molte vecchie case del Trecento …
Portogruaro è stata descritta così da Pier Paolo Pasolini:
El cuòr su l’acqua
Xe Domenega! Mi son so’o
In una barcheta sul Lèmene.
El Burin el xe de ve’udo.
Tuti i fa festa e mi so’o
Meso nuo nel cuòr del Lèmene
Scaldo i me strassi al sol de ve’udo.
No gò un scheo, son paron so’o
Dei me cavei de oro sul Lèmene
Pien de pissigoe de ve’udo.
El xe pien de vizi el me cuòr so’o
Portogruaro è stata descritta così da Girolamo Zambaldi
Trocoloto el gera prima
questo nostro campaniel,
mentre adesso la so cima
la se slanza drita al ciel.
Girolamo Zambaldi (1828-1904)
hanno scritto ancora su Portogruaro (clicca il collegamento...)