Il Duomo di Sant’Andrea Apostolo: storia e patrimonio

La Pieve di Sant’Andrea, nucleo originario dell’attuale Duomo di Portogruaro, è documentata già nel 1187, ma la sua fondazione è ritenuta anteriore, risalente al periodo successivo alle invasioni ungare (IX–X secolo). Per secoli la comunità cittadina esercitò il giuspatronato sulla chiesa, rinunciandovi solo nel 1951. Fin dal Medioevo la Pieve fu centro religioso di riferimento, sede di cerimonie pontificali e capitolari.

Nel corso del Quattrocento il tema della sede episcopale fu più volte discusso tra Concordia e Portogruaro, fino alla decisione di papa Sisto V (29 marzo 1568) di trasferire stabilmente il Vescovado a Portogruaro, pur mantenendo a Concordia il titolo storico della diocesi. Da allora e fino al 1974, quando la sede episcopale venne trasferita a Pordenone, la chiesa di Sant’Andrea svolse il ruolo di concattedrale.

La chiesa originaria, documentata dal XII secolo, venne ampliata e rimaneggiata nel tempo. L’attuale Duomo, voluto dal vescovo Giuseppe Maria Bressa, fu costruito tra il 1793 e il 1839 su progetto dell’architetto Antonio De Marchi, e consacrato dal vescovo Carlo Fontanini. L’edificio, in stile neoclassico, si sviluppa su tre.

Il Duomo custodisce importanti opere d’arte, tra le quali si ricordano:

• opere di Pomponio Amalteo
• la Risurrezione di Palma il Giovane
• la Presentazione di Maria al Tempio di Giovanni Martini
• la statua della Madonna della Salute del Besarel (1893)
• Madonna con Bambino del Trecento collocata all’esterno dell’abside

Nel secondo altare a sinistra è presente la tomba dei vescovi, opera di Luigi Strazzabosco, custode delle sepolture di prelati che hanno guidato la diocesi.

La storia del Duomo si intreccia con quella di grandi figure della Chiesa, tra cui sant’Antonio Panciera (cardinale e protagonista del Concilio di Costanza), il Servo di Dio padre Bernardino da Portogruaro e mons. Angelo Tarantino, primo vescovo di Arua (Uganda).

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